RECENSIONE

 

 

Da i manoscritti di Don Luigi Borello

 

 

Da “Gazzetta D’Alba” – settimanale diocesano  - 19 aprile 1989 -.

 

LUIGI BORELLO

“Come le pietre raccontano”

 

Alba. Giunge in questi giorni in libreria “Come le pietre raccontano”. Saggio scientifico sulla teoria unitaria dell’universo fisico e sull’unificazione delle forze fondamentali della natura – Gribaudo Editore, Cavallermaggiore – del Sacerdote Don Luigi Borello, nativo di Pezzolo Valle Uzzone e residente presso la Colonia Albese di Varazze.

All’autore abbiamo chiesto il presente contributo.

 

Nel diluvio delle frammentarie notizie,  interviste e commenti sulla probabile “fusione nucleare a freddo e controllata” non potevano mancare decine, se non centinaia, di rivendicazione di priorità sperimentale, teoriche o fantasiose.

Nel “saggio” depositato ormai da anni e andato alle stampe fin dal 1988 (finito di stampare ai primi di febbraio 1989)  e quindi quando ancora nulla si sapeva delle sortite di Fleischman e Pons o do Steven Earl Jones  e degli altri che si sono fatti avanti anche se non si parla di fusione nucleare, viene riportato che l’intuizione l’ebbe già Einstei  negli anni Trenta e come dettagliatamente, fin dal 1950, Cesare Colangeli la concretò in precise formule fisico-matematihe.

Penso di aver letto quasi tutto di quanto è stato scritto nell'ultima settimana di marzo ed in questi giorni di aprile sulla fusione nucleare a freddo, ma fra i tanti commenti a caldo che maggiormente  ho apprezzato (in attesa delle verifiche sperimentali e conseguenti conferme o dubbi), è questa, anche se espresso con parole diverse, da Eduard  Telker  (colui che realizzò la bomba H) e da Edoardo Amaldi  “uno dei ragazzi (con Enrico Fermi) di via Panisperna”, che se realmente le cose stanno come si dice “ci troviamo di fronte ad una serie di principi finora sconosciuti”).

Questi principi sconosciuti, in realtà sono principi trascurati, perché sono noti fin dal 1950. Nel “saggio” vengono riportati in precise formule fisico-matematiche  nell’appendice, per gli addetti ai lavori, ma già nel testo vengono esposti in forma piana.

Anche se in detto “saggio”  vengono riportati per spiegare una questione cognitiva, ossia quella che è “la base fisica della memoria”, non sono avulsi da tutta quella che è la dinamica dei fenomeni che avvengono nell’universo.

A pag. 28 viene citato un brano di Norbert Wiener: “nel Campo della fisica, allo stato attuale dello sviluppo, le particelle fondamentali sono d’importanza massima, ma non sono fondamentali nel senso di essere le ultime…..le difficoltà di Einstein e di Bohr  rimangono, e la  teoria del campo  unificato sulla quale Einstein faceva affidamento è ancora una pia speranza.

Siamo tutti in attesa di una nuova sintesi di idee, che non sarà certamente conclusiva ma ci fornirà una nuova base sulla quale la fisica potrà operare per decenni, se non per secoli.”

A commento di quanto dice Wiener  e di quanto viene esposto della niova teoria, concludevo dicendo: sono convinto che i principi della teoria neutrinica di  Cesare Colangeli costituirà negli anni Novanta una autentica rivoluzione nella scienza  e nella tecnica.

Per non dilungarmi in questa relazione non sto qui a spiegare cosa dice la teoria neutrinica, basta scorrere il libro per farsene un’idea. Voglio solo aggiungere che quanti fossero interessati a questi argomenti e soprattutto i centri di ricerca scientifica, possono  richiederlo e sarà loro inviato gratis.

Cesare Colangeli, con la teoria da lui proposta negli anni Cinquanta, realizzò quello che Albert Einstein dice in una pagina dimenticata dai fisici: “esprimere con  un’unica formula il campo e la materia”.

Tale teoria, noi l’abbiamo ripresa, rielaborata e ne abbiamo provato  la validità, mediante un corollario dedotto da essa.

Ora, inaspettatamente, è arrivata la notizia della "fusione nucleare controllata a temperatura ambiente”, la quale costituisce se verrà dimostrata un’ulteriore prova di detta validità, mentre nel contempo, la teoria dà la spiegazione della scoperta.

Per quanto ne sappiamo “la fusione a freddo e controllata” è stata raggiunta empiricamente, ossia mediante tentativi, anche se non è escluso che i ricercatori si siano basati su qualche fortunata intuizione, ma la teoria neutrinica  ha il merito di aver “individuato la reale costituzione dello spazio”, per cui qualsiasi fenomeno in esso avvenga, fisico o chimico (non esclusi i fenomeni biofisici biochimici) ed energetici, la base è sempre a livello subnucleare e questo lo ha fatto  senza riesumare il vecchio concetto di etere.

Luigi Borello  

  

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LA SCIENZA NEGLI ANNI NOVANTA
 
Luigi Borello
COME
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Gribaudo editore
1989

 

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