(Tratto da i manoscritti di Don Luigi Borello)
Varazze , 1989
Non
vorrei si pensasse ad una delle frequenti trovate di pseudo inventori i quali vogliono demolire e nulla costruiscono. Qui ci
troviamo di fronte a qualcosa di veramente nuovo che non demolisce ne la fisica
quantistica, ne le acquisizioni di Einstein, ne considera inutili le ricerche in
atto: tutto al più saranno da considerare inadeguate in quanto non tengono
conto della reale natura dello
spazio in cui viviamo. Inspiegabilmente siano vissuti finora “come i pesci
nell’acqua - che non sanno cos’è”
.
Finchè non
verrà recepita questa idea che
definisce realmente cos’è lo spazio in cui viviamo, rimaniamo, nella fisica e
non solo nella fisica ma in tutti i rami della scienza, di fronte ad un
fisiologico avanzamento di meravigliosi progressi ma che restano ad un livello
orizzontale, senza alcun balzo
verticale, da ormai 60 anni. L’ultima grande acquisizione può essere
considerata quella di Maxwell.
In tutte le
altre acquisizioni, comprese quelle di Bohr – Einstein – Einsenbergh –Schrodinger
– W. Pauli, esistono ombre, dubbi, vuoti, incertezze.
Esiste una
meravigliosa pagina di Einstein
nella quale espressa la sua
più grande intuizione ma che
purtroppo chiude dicendo: “finora non siamo ancora riusciti a realizzare
questo programma in forma convincente e coerente. Il decidere se ciò sia o no
possibile appartiene al futuro” ma esistono anche due volumetti di Cesare
Colangeli il quale nel 1948 con una
perfetta formulazione riuscì a fare l'unificazione che Einstein si auspicava
nel 1938, ossia che le leggi del
"campo” siano valide sia per la radiazione che per la materia, dando
ragione di ambedue con un'unica formula la
quale varia soltanto per un coefficiente numerico diverso
per la radiazione e la materia.
Ed esiste anche
un mio “saggio” del 1989 nel quale non dico nulla di nuovo, ma riprendendo
un corollario della teoria, do perfetta validità a tutta la teoria, non
soltanto teoricamente, ma anche in forma sperimentale.
Sia l’idea di
Einstein e sia la perfetta formulazione del Colangeli non sono mai state prese in considerazione nel mondo della
fisica, se non da pochissimi studiosi. Speriamo che ora sia la volta buona.
Mentre da un
lato ammiri profondamente Einstein per la meravigliosa sua
pagina citata, più che per il resto della sua opera scientifica, perdo quasi di
lui la stima quando lo sento dire a riguardo della realtà “campo”:
“l’unica
nostra via d’uscita sembra essere quella di tenere per certo il fatto che lo
spazio possiede la proprietà fisica di trasmettere le onde elettromagnetiche, senza
troppo preoccuparci del significato di questa affermazione”.
In
altre parole ci dice che il campo è una proprietà dello spazio e che la
propagazione di un’onda in esso è una perturbazione dello stesso, ma che cosa
sia lo “spazio” proprio non ce lo dice, come nessun fisico, finora, nemmeno
Rubbia o Zichicchi ce lo hanno saputo dire e, sembra, nemmeno interessarli
molto, anzi, per niente.
Ma alcuni
eminenti fisici, il problema almeno se lo sono posto.
Il problema
delle particelle e delle onde dominò
i primi decenni di questo secolo, ma i dubbi che esistevano non sono ancora
dissipati.
Non passa
settimana che sulle riviste prestigiose del mondo e nelle relazioni
scientifiche, che seguo costantemente, non si ritorni sugli stessi argomenti con
qualche nuova prospettiva, ma immancabilmente con le desolanti conclusioni di
incertezza che si facevano mezzo secolo fa:
È soprattutto
ad Einstein l’abbandono
definitivo della nostra credenza in un “etere” non rilevabile.
Le onde
luminose e le onde elettromagnetiche in genere debbano essere considerate come
la propagazione ondosa attraverso lo spazio (veramente vuoto!) ed è qui
la contraddizione non risolta di Einstein e di tutti quelli che così continuano
a credere “di una sostanza impalpabile chiamata campo”:
Questo
è il secondo paradosso di Einstein oltre a quello già citato; altro che quello
relativistico dei due gemelli o dei due orologi!
Senza
contraddirmi a quanto dicevo sopra, ossia che la Teoria dello Spazio
Neutrinico non intende demolire nulla, circa questa affermazione di
Einstein non si tratta di demolirle, in quanto già di per se stesse non dicono
nulla: semplicemente omettono di definire, sia pure con scusante “finora non
siamo ancora riusciti a realizzare un
programma in forma convincente e coerente”.
Ma una volta
che Cesare Colangeli è arrivato a formulare questo programma convincente e
coerente, per i fisici che continuano ad ignorare non c’è più scusante.
Il grande
fisico Kenneth W. Ford, che
certamente tutti gli studiosi conoscono, a riguardo di questo concetto di campo,
della cui realtà nessuno dubita e quindi nemmeno noi, diceva nel 1963:
“questo può
sembrare un progresso assai dubbio della scienza.
Una sostanza
ipotetica, l’etere, viene
sostituita da un’altra sostanza ipotetica, il campo” e ribadiva ancora:
“naturalmente noi oggi siamo contrari all’imbarazzante ricchezza di campi
nei quali nessuno veramente crede”.
(intendeva dire
così come vengono creduti senza alcun approfondimento di che cosa siano
realmente).
I fisici
mantengono la convinzione che esista
alla base di tutte le particelle, una struttura più semplice e il dualismo tra
luce e particelle, dibattuto da
circa un secolo non è ancora risolto (potrà esserlo dal momento che verrà
recepita dal mondo scientifico la “teoria dello spazio neutrinico”
di Cesare Colangeli (lo
dico con presunzione o senza presunzione, come credete meglio).
Aggiungo
soltanto più, a quanto riportato dal fisico Ford una asserzione di un altro
grande fisico, Wiener:
“nel campo
della fisica, allo stadio attuale di sviluppo, le particelle fondamentali sono
di importanza massima, ma non sono
fondamentali nel senso di essere le ultime….LE DIFFICOLTA’ DI EINSTEIN
E DI BOHR RIMANGONO, E LA
TEORIA DEL CAMPO UNIFICATO SULLA QUALE EINSTEIN FACEVA AFFIDAMENTO è ANCORA UNA
PIA SPERANZA.
SIAMO TUTTI IN ATTESA DI UNA NUOVA SINTESI DI IDEE, che non sarà certamente conclusiva, ma ci fornirà
UNA NUOVA BASE sulla quale la fisica potrà operare per decenni, se non per
secoli”.
Don
Luigi Borello
Varazze 1989
Dall’approfondimento
della teoria dello spazio
neutrinico di Cesare Colangeli, siamo arrivati, con la prova positiva
sperimentale di un corollario di essa, alla convalida della stessa nella sua
interezza, confermando che:
E’ VALIDA
NON SOLO PER I FATTI CHE ANCORA DOVEVANO ESSERE SPIEGATI, MA ANCHE PER QUELLI
CHE SI RITENEVA POTESSERE ESSERE
SPIEGATI IN SUA ASSENZA.
Innanzitutto,
ripeto, Cesare Colangeli è riuscito a DESCRIVERE TEORICAMENTE COME
LE LEGGI
DEL “CAMPO”
SIANO VALIDE
SIA PER
LA RADIAZIONE CHE PER LA MATERIA, DANDO RAGIONE DI AMBEDUE CON
UN'UNICA FORMULA LA QUALE VARIA SOLTANTO PER UN COEFFICIENTE NUMERICO DIVERSO
PER LE RADIAZIONI E PER LA MATERIA.
Inoltre
definire in realtà CHE COSA E’ LO SPAZIO IN CUI VIVIAMO E CI MUOVIAMO.
Affermando che
viene data la spiegazione di tutti i fatti, anche se non ancora tutti, per ora,
esaminati dettagliatamente, ci limitiamo soltanto a quelli strettamente fisici,
ma siccome tutti i fenomeni che avvengono in natura hanno una base fisica,
vengono compreso anche quelli biologici, non esclusi quelli mentali.
In particolare
il nostro maggior lavoro è stato finora precisare:
1 – IN CHE CONSISTE VERAMENTE L’IMPULSO NERVOSO che si forma dopo la
traduzione operata dagli organi di senso di quelle forma di energia che li
colpiscono.
2 – come la corrente nervosa vada a formare nel cervello l’engramma
e di conseguenza, COSA SONO LE TRACCE MNESTICHE.
3 – IN CHE MODO QUESTE TRACCE MNESTICHE
PERMANGONO E COME VENGONO DI NUOVO ATTIVATE al sopraggiungere
di nuova situazione uguale o
simile, o che abbia relazione con quella precedentemente registrata. In altre
parole: SIAMO RIUSCITI AD IDENTIFICARE QUAL’E’ LA BASE FISICA DELLA MEMORIA
(voglio aggiungere: di tutte le “memorie”, non esclusa quella
genetica).
Per
renderci conto di quanto sia importante questa acquisizione, basta che ci
riferiamo a quanto ci hanno detto E, D. ADRIAN – S.ZUCKERMAN – SALVADOR E.
LURIA - PAUL
CHAUCHARD: E’ CERTO UN ERRORE, SUL QUALE NON VALE LA PENA
DI RITORNARE, CONSIDERARE IL PENSIESO COME UNA SECREZIONE CHIMICA DEL
CERVELLO E I RICORDI COME SOSTANZE CHIMICHE IMMAGAZZINATE
NEI NEURONI O RIDURRE IL PENSIERO ALL’ATTIVITA’ ELETTRICA CEREBRALE.
Per tutti: LA
BASE FISICA DELLA MEMORIA RIMANEVA UN MISTERO.
Le ricerche,
anche recentissime, delle quali ci riferiscono le più autorevoli riviste
scientifiche di tutto il mondo
continuano ad insistere su scambi di Joni di sodio e di potassio e di correnti
elettriche che non sono altri che fenomeni collaterali e
di alimentazione del vero contenuto significativo che scorre lungo il sistema
nervoso.
“Per
comprendere il funzionamento cerebrale nel suo intimo bisogna saper CPME SI GENERINO I MESSAGGI, COME SI
PROPAGHINO, COME AGISCONO”.
Giustamente
Robert Ornstein e Richard Thompson
affermano:
“L’IMPULSO NERVOSO NON E’ UNA CORRENTE ELETTRICA – NOI NON CONOSCIAMO ANCORA LA NATURA DEI PROCESSI DI MEMORIZZAZIONE – FORSE LA SfIDA Più GRANDE CHE SI PONGA LA NEUROSCINZA è CAPIRE IN CHE MODO AVVENGA LA MEMORIZZAZIONE DEI RICORDI NEL CERVELLO - LA CAPACITA’ DELLA MENTE UMANA DI IMPARARE, DI MEMORIZZARE INFORMAZIONI E DI ACCEDERE AD ESSE, E’ IL FENOMENO PIU’ NOTEVOLE DELL’UNIVERSO BIOLOGICO”.
Don
Luigi Borello
Varazze 1989
Finalmente
a questi interrogativi (vedere argomenti) abbiamo trovato una risposta e,
da chiunque possano essere fatte le dovute verifiche
semplicemente adottando i
principi che estrapolandoli dall’originale di Cesare Colangeli li ho esposti
nei miei “saggi”.
All’infuori
di questi saggi e dei due volumetti del Colangeli, non mi risulta che esista una
bibliografia al riguardo, in quanto si tratta di una via di indagine
completamente nuova.
Via
di indagine che non esclude l’uso di mezzi tecnici attuali e più progrediti
di informatica che noi stessi abbiamo
usato e stiamo usando, ma che, presto anche questi, almeno per le ricerche
scientifiche, verranno sostituiti da un sistema di memorizzazione, di richiamo e
di scorrimento lungo i circuiti, completamente diverso da quello usato nelle
varie generazioni di computers attualmente in uso
Don
Luigi Borello
Varazze 1989
Precursori
di Cesare Colangeli
Alcuni
uomini i quali, indipendentemente da altri
grandi meriti, in qualche nodo, precorsero e prepararono la via alla
grande idea di Cesare Colangeli
1452
– nasce Leonardo da Vinci, considerato uno dei più grandi scienziati per la
molteplicità delle sue invenzioni ed argomenti che ha esplorato.
Muore
nel 1519.
1564 -
dopo appena 45 anni dalla scomparsa di Leonardo, nasce Galileo Galilei,
il quale pose le basi della scienza che vengono tuttora seguite.
1649 -
anno nel quale muore Galileo e nasce Isacco Newton.
1831 – nasce
James Clerk Maxwell.
1879 – anno
fatidico nel quale muore Maxwell e nasce Albert Einstein, che visse fino al
1955.
1857-1894 sono
i pochi anni della vita di Hertz il
quale, conobbe Maxwell e ricevette lodi da Einstein per i sui studi sulle “onde elettromagnetiche”.
1950 – 54 mentre era ancora in vita Einstein, Cesare Colangeli rende nota la sua Teoria dello Spazio Neutrinico e pubblica i seguenti libri:
Cesare Colangeli
Cesare Colangeli
MATERIA E RADIAZIONE
NATERIA
– RADIAZIONE
Ed. HOEPLI – Milano 1950
GRAVITAZIONE ed.
HOEPLI 1954
Non
mi è stato ancora possibile appurare se Einstein abbia avuto occasione di
conoscere nei suoi dettagli la Teoria di Cesare Colangeli.
E’
certo però il fatto che in una sua pagina del 1937 fa cenno ad una intuizione
che ha molto in comune. Intuizione che presenta come probabile e confessa
di non sentirsi di sviluppare.
A meno che si dubiti di quanto sopra ho citato e
degli studiosi ricordati, a che potrebbe servire una bibliografia se poi nessuno
si prenderà la briga di andare a leggere quei libri per scovare in essi quel
capoverso che veramente vale?
Tengo a precisare che la citazione degli
unici 2 titoli che sopra riporto più i miei saggi, non mira certamente
ad un successo editoriale, in quanto i primi due di Cesare Colangeli –
ed. HOEPLI 1950 – 1954, sono ormai irreperibili e del mio (del quale non mi
piace il titolo, voluto dall’editore), anche se è per ora l’unico
“saggio” dove si può trovare e capire la nuova idea nella sua interezza e
relative applicazioni, è soprattutto per questo che ci tengo a precisare che
l’unico scopo di esso è di arrivare ad ottenere che l’idea venga recepita,
assimilata ed applicata, pur se accadrà che qualcuno, per motivi di prestigio o
di interesse di qualsivoglia genere, non appena ne avrà compresa
l’importanza, se la farà propria.
Ne sarò anzi felice e, vorrei fossero in molti a farlo, poiché quello che vale
è riversare nel patrimonio comune della Scienza qualcosa di veramente valido
che la faccia passare dalla orizzontalità di circa un secolo alla verticalità
nella sua ricerca.
Tutto al più sarò grato a chi vorrà riconoscermi il merito di aver scovato,
rielaborato e sintetizzato la nuova via (a mio parere quella giusta),
alla quale si può applicare quanto sopra riportato di Wiener: “LA NUOVA
SINTESI D’IDEE CHE NON SARA’ CERTAMENTE CONCLUSIVA, MA CI FORNIRA’ UNA NUOVA BASE SULLA
QUALE LA FISICA POTRA’ OPERARE PER
DECENNI, SE NON PER SECOLI”.
Don Luigi Borello
"La Domenica del Corriere" del 2 maggio 1972 pubblicava un articolo dal titolo "La macchina del tempo", nel quale si asseriva che era stato inventato un congegno col quale era possibile vedere le immagini e sentire i suoni del passato non fissati con i consueti mezzi di comunicazione. per avvalorare tale tesi veniva pubblicata una immagine del volto di cristo che si asseriva essere stata captata dal congegno in parola, quale era in realtà al momento della morte di Gesù Cristo, circa duemila anni fa. Mentre l'autenticità, o meglio sarebbe dire l'età della sacra Sindone di Torino, non si è ancora potuta accertare, l'ingenua trovata del volto di Cristo presunta come captata dalla cosiddetta "macchina del tempo" è stato facile smentirla: si trattava semplicemente della riproduzione stampata con negativo rovesciato del volto di un Crocifisso conservato nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza in provincia di Perugia. Indipendentemente da tale trovata interessava conoscere cosa ci fosse di vero nei presunti studi sulla macchina del tempo e, siccome da alcuni decenni Don Luigi Borello si dedicava allo studio dello stesso argomento, si premurò di incontrare il sedicente "inventore", il benedettino padre Pellegrino Ernetti, docente di musica prepolifonica all'Accademia Santa Cecilia di Roma e, subito poté accertare che non c'era nulla ne di preciso ne di vero, ma soltanto vaghe supposizioni, le stesse che già erano apparse in Germania nel 1937, onestamente presentate allora come vaghe probabilità. Da quel momento l'argomento che dovrebbe essere di stretto dominio scientifico, dato che i fisici non lo presero in considerazione, se lo appropriarono le pubblicazioni di genere parapsicologico. Nel 1974 apparvero su diverse riviste anche di tipo parapsicologico degli articoli nei quali veniva precisato che di "paranormale" nello studio della "cronovisione" non c'entra proprio nulla, a meno che si volesse fare riferimento al fatto "psicometrico", quale però è caratterizzato da una casistica casuale e suppone stati di semitrance o, comunque, uso di particolari facoltà paranormali delle quali alcuni individui possono essere dotati. In un servizio su "gli Arcani" del giugno 1974 dal titolo LA MATERIA RACCONTA e riferendosi ai lavori di Don Borello si diceva: 35 anni di studio per captare suoni e immagini del passato - Lo spazio è un pieno continuo nel quale non è possibile che esista il vuoto - Ogni volta che i suoni o le immagini di un avvenimento colpiscono la materia, vengono in parte trasformati in energia statica che può, in determinate condizioni, essere di nuovo suscitata - Una nuova forma di energia, finora sconosciuta. Il principio è semplice. Non solo gli animali hanno una memoria. Traccia di un segnale luminoso o di un suono - secondo molti ricercatori - resterebbe impressa anche nella materia inanimata. Un sasso ricorda, pur non avendo organi per "comunicare".
Don Luigi Borello
Ci
sono laboratori di ricerca attualmente impegnati nella sperimentazione
mirata: “cioè si trova solo ciò che si cerca”
- Presso la facoltà di ingegneria di Tor Vergata a Roma
- Presso la Dicom di Treviso
“Utilizzando una sonda otteniamo sempre e comunque delle risposte, ma non
siamo ancora in grado di chiedere ad un oggetto che cosa “ha visto” bensi se
ha visto – semtito, questo o quello, fornendo ad esso delle impressioni
primitive a noi note e cercando delle conferme.
Tra i manoscritti di Don Borello:
A Volterri:
Per il Professore
VOLTERRI
1 – approfondire procedere pag.
2 – tende…..non dovuto al fatto che non possono esistere spazi
vuoti con scorrimento e conseguente inodiazione ed immedesimarsi in:
onda e. m. e suo.
3 – concetto di magnetrino
- La traccia mnestica o
engramma (qualcosa di stabile di cosa Lespèy e Stevenr R ) data dalla
formazione di magnetrini sia nella memoria animale che nella pietra è uno
“stato”
- Altro arrivo
modifica e crea un nuovo “stato”
- - L’eccitazione o un
nuovo arrivo uguale o simile produce polarizzazione modificante e il
susseguente ritorno a ricomporre il magnetrino = scorrimento radiazione.
- - Il richiamo è
necesario per indirizzare all’sppsrecchiatura previa traduzione da onda e.m. /
a corrente amplificabile
- Michelson pag. 183
L.Borello
Qui è un po’ come quando abbiamo scoperto che un’onda o un filo portante
possano essere spezzettati in tanti “treni” (don Enzo)
La psicometria mi aiuta sempre di più a trovare il “livello” sufficiente:
Il segnale emergente da un testimonio solo con la vicinanza ad una
terminazione tattile(dita o fronte) arriva alla parte specifica del
cervello (diversa da quella tattile) come quando gli arriva , attraverso la
terminazione propria, tale e quale come e quando ha suscitarla è stato uno
stimolo analogico.
(bruciare collabora energia del cervello)
A Volterri
Il procedimento di eccitazione e di rilevamento descritto nel libroè
molto generico e carente per quanto riguarda il funzionamento della sonda.
Esclusa la sonda il procedimento da me seguito è quello descritto alle pagine
87 e seguenti.
Per la sonda l’esempio è stato tratto dal funzionamento del sistema nervoso
nel riconoscimento di una traccia esistente nel cervello che invece di
espandersi alla “coscienza” nel nostro caso si estende
all’apparecchiatura esperienza sparpagliata e mirata (che ci ha
dato certezze, un legame temporale) che possono essere riassunte tenendo prente
NO* per costruire una sonda compatta e pratica:
1 – che nella materia inerte esistono realmente tracce delle iporessioni
luminose sonore e anche altre equivalenti agli engaomi, con la stessa base
fisica (treni polarizzati)
2 – queste tracce hanno un legame temporale come nel cervello e da noi
ipotizzate nella forma di catene magnetiche
3 –che sono rilevabili come 2
1 – concetto di onda e.m. vedi pag.
2 – concetto di magnetrino pag.
3 – concetto di eccittazine che porta ad una modificazione della catena
magnetica
4 – e 4bis tendenza a ristabili = gli enigrammi haanno stabilità meglio
ancora via libera
5 – il ripetere non cancella, anzi riforma , per la creazione di nuove catene
uguali o simili
6 – la necessità oltre che della eccitazione (nel nostro caso mirato) di un
richiamo (mirato) il resto viene da sé
7 – ennon ultimo che il ritorno negli intervalli di eccitazione =
(produce
a – scansione di ritorno
b – radiazione)
Conduttore di ritorno
Qui
è tutta la delicatezza del problema, perché
1 – deve essere magnificato da un fascio di radiaioni allo scorrimento di
riassesti
2 – tradotto in corrente adatta all’entrata
dell’oscilloscopio o sistema di rilevamento
3 - e quindi tenere conto che non è un flusso di elettroni o di cariche
elettriche convenzionali, ma corrente neutrinica
confronto sul testo progresso dell’ordine e. m.
Deve quindi essere un conduttore tipo neurologico come guida d’onda
Nelle registrazione mnemonica animale – o vegetale (seme) o nella
materia è l’onda e. m. (o onda di pressione che si trasforma in magnetismo
statico nel ritorno è il contrario:
permane il magnetismo che nel suo ristabilirsi emette una striscia mobile
come onda e: m:
La lenta velocità rispetto a quella della luce è dovuta a due fattori: mezzo
materiale e bisogno di alimentazione.
La certeza l0ho avuta con singoli impulsi per ora praticamente solo simboli
impulsi.
La sonda usata è molto rudimentale occorre costruirne una più pratica
L’eccitazione analogica (suono o luce) può essere fatta anche separatamente
dalla parte di essa rivelatrice
compressione dei metalli perciò
sia fatta con treni di azione spezzettati da prima anche lenti per poi
raggiumgere alte frequenze di interruzioni.
Impulsi che producono uno scorrimento.
Lo scorrimento di ritorno = emissione
Verrà paragonato sullo schermo con quello di eccitazione.
Conduttore di ritorno
il segreto della fibra conduttrice per rilevare è lo stesso = il nuovo
concetto di SPAZIO
Quindi il lavoro di costruire una fibra guida d’onda di onde e. m.
provare con la luce in questa guida.
Fibre ottiche esiste già consultare fibre conduttricie.
Sensore
di presenza SLB
L
è il testimonio di indagare
B
è il testimonio sotto controllo e sotto manipolazione
Lo
L B e la linea di unione neutrinica
A
= diramazione afferenti di comando linea
E
= diramazione di raccolta emanazioni
La
distanza che unisce L con B è variamente polarizzata, comunque è fatta di
neutrini.
Potrebbe
essere sostituita con una linea i cui capi siano eteronimi, forse anche una
linea magnetica
Minima deve
essere la corrente di eccitazione - linea flebile.
All’oscilloscopio
mentre funziona l’eccitazione non avviene prelievo.
Il
prelievo viene fatto nel tempo di rilassamento e di ritorno
Oltre
lo MNR, lo SLB – anche questa basata su l’eccitazione e il prelievo
del rilassamento ma non di una risonanza nucleare, ma di catene magnetiche
lo stesso va controllo dell’intermittenza
Alla Dicom
-
Invio di documenti relativi alla descrizione dettagliata delle mie
esperienze fatte finora
-
Descrizione dettagliata delle esperienze fatte dell’ing. Oscar Polini
sulla utilizzazione dell’energia magnetica
-
Nuove acquisizioni tecniche sulla teoria dello spazio neutrinico.
Don Luigi Borello
Lettera di don Luigi Borello a padre Ernetti
Varazze,
02 – 01- 1991
Rev. mo Padre Pellegrino
Ernetti,
Le mie condizioni di salute, purtroppo non mi hanno ancora permesso di
dilungarmi un po’ di più sulla questione.
Per ora le invio una fotocopia della Sua del 21 nov. 89, con qualche commento a caldo.
Come dicevo nelle note a fianco di esse, ammetto che ho voluto essere
un po’ provocatorio con le frasi che Ella cita allo scopo di
convincerLa a dire qualcosa di più
preciso:
Quando mi dice (almeno 4 volte) che
sono “sacrosante verità”, personalmente posso anche esserne convinto, dato
che me le dice un Sacerdote. Ma come si può fare a convincere chi non ci crede?
Una cosa che voglio precisare è che quanto dice l’autrice della prefazione
a pag. 5 e che Lei cita, le è stato da me suggerito di inserirlo e
quindi me ne assumo io qualsiasi responsabilità.
Del resto sono cose dette da altri e
stampate su vari quotidiani, settimanali e mensili e da noi riprese e riportate.
Aggiungerei ancora che piuttosto sarei
io dovermi ritenere offeso (sia pure non a mezzo stampa ma da alcune frasi della
Sua): sarei un “caluniatore” e un “falso”.
Che poi abbia voluto far passare Lei come ……. non credo di averlo mai
pensato; è Lei che lo dice. Tutto al più,
potrei dire “reticente” come dicono in tanti, ma a questo riguardo ne
dà le giuste ragioni che sono di proibizioni, di etica ecc.
Voglio anche precisare che la parola “sedicente” non è offensiva e che Lei
ben sa significa “uno che si dice”. Ed anche qui c’è sempre il motivo di
essere reticenti.
Ripeto ancora, pertanto, che le frasi o termini da me usati, sui quali Ella si
ritiene offeso, vedi “ingenua trovata”, “sedicente inventore”, “idea peregrina mai
realizzata” innanzitutto non sono ne miei ne di Teresa Fessia ma scritti da
parecchi altri e da me ripresi e riportati, diciamo pure a scopo di
provocazione, come già ho detto
per convincerLa a dire qualcosa di più.
Le dirò di più: in una prima stesura c’era un capoverso che poi ho abolito,
ove si parlava del termine “cronovisione e del tempo
nel quale l’ho coniato: “fino a quel momento, in parapsicologia, si
parlava di metagnomia, criptesia, psicometria,
ecc. anche perché non era ancora stato realizzato alcun apparecchio
rivelatore di tali fenomeni.
Tutto al più si parlò di “macchine” termine che non mi è mai piaciuto. La
parola “cronovisione”, da me coniata invece, probabilmente è piaciuta a
molti, poiché mi sono giunte richieste di informazioni da tutte le parti del
mondo, risulta in un Diploma internazionale del 03-09-1972 – nel Diploma
dell’Accademia Tiberina di Roma del 30 – 01 – 1975 e nel volume WHO’S
WHO IN
EUROPE – edizione 1980 a pag. 269
al nome Borello Luigi ove è riportata la mia biografia.
(Il mio manoscritto, mai pubblicato, continuava):
Il termine “cronovisione deve
essere piaciuto anche a Padre Enetti, il quale dei suoi studi ci ha sempre detto
molto poco, in un libro assieme
alla signora Gabriella Alvisi lo
usa per la prima volta.
Mi direte poi se mi sbaglio: quando l’Ernetti l’Alvisi e molti altri avranno
letto questo mio lavoro (se lo leggeranno), faranno proprii i principi generali
esposti, magari senza citarne la fonte.
“Se tuttavia saranno stati utili
a qualcuno e soprattutto alla scienza
in generale, ne sarò, non soltanto felice, ma pago”.
Questo annotavo in un
manoscritto di parecchi anni fa, quando preparavo il “Saggio” e che poi ho voluto omettere per non fare
questioni: fosse vero che molti altri si prendessero a cuore la cosa.
Un mio amico avvocato e giornalista al quale parlavo di lei chiedendogli cosa ne
pensasse di questa "“macchina del tempo” quando ne uscì la notizia nel
1972 e gli dicevo anche delle Sue
qualità di scienziato, allievo di
Padre Gemelli, esperto non solo di
musica prepolifonica ma anche esperto nella tecnica oscilloscopica (Padre
Gemelli, che ebbi modo di conoscere, era uno dei pochi al mondo che sapesse
leggere direttamente gli oscillogrammi direttamente dallo schermo), questo mio
amico, (chiusa la parentesi) mi
diceva che la Sua idea senz’altro era buona ma era convinto che si trattasse semplicemente di un
“sassolino” da Lei gettato, perché altri lo raccogliessero e lo
sviluppassero.
Prima che Ella mi giurasse che si tratta di “sacrosante verità ero anch’io
dello stesso parere, rafforzato anche dell’incontro che con Lei ebbi
a Roma all’Accademia S. Cecilia. Mi parlò di apparecchiature
(macchine) depositate in una sala
del Viminale, di una equipe di collaboratori, della serie di antenne in America
e che si attendeva che gli americani facessero qualcosa:
questo è quanto ho potuto sapere da
Lei direttamente.
Vede
che l’idea di onde di riverbero non sono da me proposte,
anzi scartate, ma da Lei prospettate.
Mi dica poi, con Suo comodo, se l’idea del “sassolino” lanciato
per stimolare ricerche fosse
poi tanto fuori posto.
Con tutto questo non creda poi che io ci
tenga tanto alla priorità
dell’idea, sia di rivedere immagini o risentire suoni del passato non
registrati con i mezzi tradizionale e nemmeno sul termine “cronovisione”
anche se su questo posso produrre articoli stampati
con tanto di data tipografica. Lasciamo perdere.
La cosa più
importante alla quale invece ci
tengo è la Teoria neutrinica di
Cesare Colangeli, contemporanea ad un’idea di
Einstein la quale precisando la vera
costituzione dello Spazio
nel quale viviamo, risolve l’aspetto duale della luce e pone le basi del “magnetrino”,
un corollario questo, dal
quale è stato possibile dedurre la registrazione,
la conservazione e il modo di richiamare le
impressioni della luce i dei suoni che hanno colpito la materia =
in altre parole la scoperta della “base fisica della memoria”.
Nel mio “Saggio” anche se troverà una descrizione abbastanza
dettagliata delle apparecchiature usate, troverà
anche il brano a pag. 84 che dice: “per ora siamo
arrivati soltanto a rilevare tracce
dei suoni e delle immagini del
passato registrate nella materia e quindi, attualmente, un “cronovisore”,
ossia un apparecchio tipo televisore, che sia alla portata di tutti, non
esiste ancora”.
Come vede le mie reticenze riguardano
soltanto i limiti che abbiamo raggiunto nelle sperimentazioni. Tutto il resto lo
può trovare descritto del libro.
Esiste solo una raccomandazione, messa in rilievo due volte che:
Chiunque
realizzi rilevamenti che abbiano attinenza o traggano spunto da quanto viene
descritto in questo saggio….citino che la deduzione è stata possibile
mediante l’applicazione dei principi della
“Teoria Neutrinica” e degli sviluppi ad essa apportati
al concetto di “Magnetrino.
(vedi pag. 14 e pag. 173)
Su questo ci
sono tutte le rivendicazioni di priorità protette dai diritti di autore e già
depositate da molti anni presso
Notaio prima che il libro venisse stampato. Ovviamente chiunque può servirsene
con permesso scritto dell’autore e citandone la fonte.
Voglio,
infine, ancora richiamare l’attenzione sulla pag. 15 (ultima della
presentazione) poiché siamo veramente convinti
che nessuno finora sia giunto ai
nostri risultati e se lo fosse, lo è
o lo sarà soltanto se sono stati
presi o verranno presi in considerazione i principi della TEORIA NEUTRINICA
Con Questo il nostro dovere verso il Sapere l’abbiamo fatto. Speriamo
che altri lo continuino.
Ogni collaborazione sarà un reciproco piacere.
Senza volerlo mi sono dilungato un po’ troppo ed aggiungerei soltanto più che come vede io non ho tenuto conto di alcuna
“proibizione” civile o religiosa. Di fronte alla caduta dei muri più
massicci, non possono rimanere in piedi muri che ostacolino il progresso del
Sapere.
Attendo un Suo riscontro, anche breve.
Auguro un buon 1991 e ricordiamoci presso il Signore.
Don Luigi Borello
Questa presentazione contiene soltanto gli
estremi essenziali e la descrizione dell'argomento rimane sulle generali, si fa
presente che quanto è necessario al completo approfondimento è contenuto nei
saggi di Luigi Borello.
Per maggiori chiarimenti rivolgersi a info@donluigiborello.it