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(Tratto da i manoscritti di Don Luigi Borello)
Varazze , 1989   

Non vorrei si pensasse ad una delle frequenti trovate di pseudo inventori  i quali vogliono demolire e nulla costruiscono. Qui ci troviamo di fronte a qualcosa di veramente nuovo che non demolisce ne la fisica quantistica, ne le acquisizioni di Einstein, ne considera inutili le ricerche in atto: tutto al più saranno da considerare inadeguate in quanto non tengono conto della reale natura  dello spazio in cui viviamo. Inspiegabilmente siano vissuti finora “come i pesci nell’acqua -  che non sanno cos’è” .

Finchè non verrà recepita questa idea  che definisce realmente cos’è lo spazio in cui viviamo, rimaniamo, nella fisica e non solo nella fisica ma in tutti i rami della scienza, di fronte ad un fisiologico avanzamento di meravigliosi progressi ma che restano ad un livello orizzontale,  senza alcun balzo verticale, da ormai 60 anni. L’ultima grande acquisizione può essere considerata quella di Maxwell.

In tutte le altre acquisizioni, comprese quelle di Bohr – Einstein – Einsenbergh –Schrodinger – W. Pauli, esistono ombre, dubbi, vuoti, incertezze.

Esiste una meravigliosa pagina di  Einstein  nella quale  espressa la sua più grande intuizione  ma che purtroppo chiude dicendo: “finora non siamo ancora riusciti a realizzare questo programma in forma convincente e coerente. Il decidere se ciò sia o no possibile appartiene al futuro” ma esistono anche due volumetti di Cesare Colangeli  il quale nel 1948 con una perfetta formulazione riuscì a fare l'unificazione che Einstein si auspicava nel 1938, ossia che le leggi  del "campo” siano valide sia per la radiazione che per la materia, dando ragione di ambedue con un'unica formula  la quale varia soltanto per un coefficiente numerico diverso  per la radiazione e la materia.

Ed esiste anche un mio “saggio” del 1989 nel quale non dico nulla di nuovo, ma riprendendo  un corollario della teoria, do perfetta validità a tutta la teoria, non soltanto teoricamente, ma anche in forma sperimentale.

Sia l’idea di Einstein e sia la perfetta formulazione del Colangeli  non sono mai state prese in considerazione nel mondo della fisica, se non da pochissimi studiosi. Speriamo che ora sia la volta buona.

Mentre da un lato ammiri profondamente Einstein per la meravigliosa  sua pagina citata, più che per il resto della sua opera scientifica, perdo quasi di lui la stima quando lo sento dire a riguardo della realtà “campo”:

“l’unica nostra via d’uscita sembra essere quella di tenere per certo il fatto che lo spazio possiede la proprietà fisica di trasmettere le onde elettromagnetiche, senza troppo preoccuparci del significato di questa affermazione”.

In altre parole ci dice che il campo è una proprietà dello spazio e che la propagazione di un’onda in esso è una perturbazione dello stesso, ma che cosa sia lo “spazio” proprio non ce lo dice, come nessun fisico, finora, nemmeno Rubbia o Zichicchi ce lo hanno saputo dire e, sembra, nemmeno interessarli molto, anzi, per niente.

Ma alcuni eminenti fisici, il problema almeno se lo sono posto.

Il problema delle particelle e delle onde  dominò i primi decenni di questo secolo, ma i dubbi che esistevano non sono ancora dissipati.

Non passa settimana che sulle riviste prestigiose del mondo e nelle relazioni scientifiche, che seguo costantemente, non si ritorni sugli stessi argomenti con qualche nuova prospettiva, ma immancabilmente con le desolanti conclusioni di incertezza che si facevano mezzo secolo fa:

È soprattutto ad Einstein  l’abbandono definitivo della nostra credenza in un “etere” non rilevabile.

Le onde luminose e le onde elettromagnetiche in genere debbano essere considerate come la propagazione ondosa attraverso lo spazio (veramente vuoto!) ed è qui la contraddizione non risolta di Einstein e di tutti quelli che così continuano a credere “di una sostanza impalpabile chiamata campo”:

Questo è il secondo paradosso di Einstein oltre a quello già citato; altro che quello relativistico dei due gemelli o dei due orologi!

Senza contraddirmi a quanto dicevo sopra, ossia che la Teoria dello Spazio  Neutrinico non intende demolire nulla, circa questa affermazione di Einstein non si tratta di demolirle, in quanto già di per se stesse non dicono nulla: semplicemente omettono di definire, sia pure con scusante “finora non siamo ancora riusciti a realizzare  un programma  in forma convincente e coerente”.

Ma una volta che Cesare Colangeli è arrivato a formulare questo programma convincente e coerente, per i fisici che continuano ad ignorare non c’è più scusante.

Il grande fisico Kenneth  W. Ford, che certamente tutti gli studiosi conoscono, a riguardo di questo concetto di campo, della cui realtà nessuno dubita e quindi nemmeno noi, diceva nel 1963:

“questo può sembrare un progresso assai dubbio della scienza.

Una sostanza ipotetica, l’etere,  viene sostituita da un’altra sostanza ipotetica, il campo” e ribadiva ancora: “naturalmente noi oggi siamo contrari all’imbarazzante ricchezza di campi nei quali nessuno veramente crede”.

(intendeva dire così come vengono creduti senza alcun approfondimento di che cosa siano realmente).

I fisici mantengono la convinzione che  esista alla base di tutte le particelle, una struttura più semplice e il dualismo tra luce  e particelle, dibattuto da circa un secolo non è ancora risolto (potrà esserlo dal momento che verrà recepita dal mondo scientifico la “teoria dello spazio neutrinico”  di Cesare Colangeli  (lo dico con presunzione o senza presunzione, come credete meglio).

Aggiungo soltanto più, a quanto riportato dal fisico Ford una asserzione di un altro grande fisico, Wiener:

“nel campo della fisica, allo stadio attuale di sviluppo, le particelle fondamentali sono di importanza massima, ma non  sono fondamentali nel senso di essere le ultime….LE  DIFFICOLTA’ DI EINSTEIN  E DI  BOHR RIMANGONO, E LA TEORIA DEL CAMPO UNIFICATO SULLA QUALE EINSTEIN FACEVA AFFIDAMENTO è ANCORA UNA PIA SPERANZA.

SIAMO TUTTI IN ATTESA DI UNA NUOVA SINTESI  DI IDEE, che non sarà certamente conclusiva, ma ci fornirà UNA NUOVA BASE sulla quale la fisica potrà operare per decenni, se non per secoli”.

Don Luigi Borello
Varazze  1989

Torna a Indice                        A cosa siamo arrivati

Dall’approfondimento  della teoria dello spazio neutrinico di Cesare Colangeli, siamo arrivati, con la prova positiva sperimentale di un corollario di essa, alla convalida della stessa nella sua interezza, confermando che:

E’  VALIDA NON SOLO PER I FATTI CHE ANCORA DOVEVANO ESSERE SPIEGATI, MA ANCHE PER QUELLI CHE SI RITENEVA  POTESSERE ESSERE SPIEGATI IN SUA ASSENZA.

Innanzitutto, ripeto, Cesare Colangeli è riuscito a DESCRIVERE  TEORICAMENTE  COME  LE  LEGGI  DEL  “CAMPO”  SIANO  VALIDE  SIA  PER  LA  RADIAZIONE CHE PER LA MATERIA, DANDO RAGIONE DI AMBEDUE CON UN'UNICA FORMULA LA QUALE VARIA SOLTANTO PER UN COEFFICIENTE NUMERICO DIVERSO PER LE RADIAZIONI E PER LA MATERIA.

Inoltre definire in realtà CHE COSA E’ LO SPAZIO IN CUI VIVIAMO E CI MUOVIAMO.

Affermando che viene data la spiegazione di tutti i fatti, anche se non ancora tutti, per ora, esaminati dettagliatamente, ci limitiamo soltanto a quelli strettamente fisici, ma siccome tutti i fenomeni che avvengono in natura hanno una base fisica, vengono compreso anche quelli biologici, non esclusi quelli mentali.

In particolare il nostro maggior lavoro è stato finora precisare:

 

1 – IN CHE CONSISTE VERAMENTE L’IMPULSO NERVOSO che si forma dopo la traduzione operata dagli organi di senso di quelle forma di energia che li colpiscono.

2 – come la corrente nervosa vada a formare nel cervello l’engramma  e di conseguenza, COSA SONO LE TRACCE MNESTICHE.

3 – IN CHE MODO QUESTE TRACCE  MNESTICHE  PERMANGONO E COME VENGONO DI NUOVO ATTIVATE al sopraggiungere  di  nuova situazione uguale o simile, o che abbia relazione con quella precedentemente registrata. In altre parole: SIAMO RIUSCITI AD IDENTIFICARE QUAL’E’ LA BASE FISICA DELLA MEMORIA  (voglio aggiungere: di tutte le “memorie”, non esclusa quella genetica).

 

Per  renderci conto di quanto sia importante questa acquisizione, basta che ci riferiamo a quanto ci hanno detto E, D. ADRIAN – S.ZUCKERMAN – SALVADOR  E. LURIA  - PAUL  CHAUCHARD: E’ CERTO UN ERRORE, SUL QUALE NON VALE LA PENA  DI RITORNARE, CONSIDERARE IL PENSIESO COME UNA SECREZIONE CHIMICA DEL CERVELLO E I RICORDI COME SOSTANZE CHIMICHE IMMAGAZZINATE  NEI NEURONI O RIDURRE IL PENSIERO ALL’ATTIVITA’ ELETTRICA  CEREBRALE.

Per tutti: LA BASE FISICA DELLA MEMORIA RIMANEVA UN MISTERO.

Le ricerche, anche recentissime, delle quali ci riferiscono le più autorevoli riviste scientifiche  di tutto il mondo continuano ad insistere su scambi di Joni di sodio e di potassio e di correnti elettriche che non sono altri che fenomeni collaterali  e di alimentazione del vero contenuto significativo che scorre lungo il sistema nervoso.

“Per comprendere il funzionamento cerebrale nel suo intimo  bisogna saper CPME SI GENERINO I MESSAGGI, COME SI PROPAGHINO, COME AGISCONO”.

Giustamente Robert Ornstein  e Richard  Thompson  affermano:

“L’IMPULSO NERVOSO NON E’ UNA CORRENTE ELETTRICA – NOI NON CONOSCIAMO ANCORA LA NATURA DEI PROCESSI DI MEMORIZZAZIONE – FORSE LA SfIDA Più GRANDE CHE SI PONGA LA NEUROSCINZA è CAPIRE IN CHE MODO AVVENGA LA MEMORIZZAZIONE DEI RICORDI NEL CERVELLO -  LA CAPACITA’ DELLA MENTE UMANA DI IMPARARE, DI MEMORIZZARE INFORMAZIONI E DI ACCEDERE AD ESSE, E’ IL FENOMENO PIU’ NOTEVOLE  DELL’UNIVERSO BIOLOGICO”.

Don Luigi Borello
Varazze  1989

Torna a Indice                        In vista

Finalmente  a questi interrogativi (vedere argomenti) abbiamo trovato una risposta e, da chiunque possano essere fatte le dovute verifiche  semplicemente  adottando i principi che estrapolandoli dall’originale di Cesare Colangeli li ho esposti nei  miei “saggi”.

All’infuori di questi saggi e dei due volumetti del Colangeli, non mi risulta che esista una bibliografia al riguardo, in quanto si tratta di una via di indagine completamente nuova.

Via di indagine che non esclude l’uso di mezzi tecnici attuali e più progrediti di informatica che noi stessi  abbiamo usato e stiamo usando, ma che, presto anche questi, almeno per le ricerche scientifiche, verranno sostituiti da un sistema di memorizzazione, di richiamo e di scorrimento lungo i circuiti, completamente diverso da quello usato nelle varie generazioni di computers attualmente in uso

Don Luigi Borello
Varazze  1989

Torna a Indice                        Precursori

Precursori di Cesare Colangeli

Alcuni uomini i quali, indipendentemente da altri  grandi meriti, in qualche nodo, precorsero e prepararono la via alla grande idea di Cesare Colangeli

            1452 – nasce Leonardo da Vinci, considerato uno dei più grandi scienziati per la molteplicità delle sue invenzioni ed argomenti che ha esplorato.

Muore nel 1519.

1564 -  dopo appena 45 anni dalla scomparsa di Leonardo, nasce Galileo Galilei, il quale pose le basi della scienza che vengono tuttora seguite.

1649 -  anno nel quale muore Galileo e nasce Isacco Newton.

1831 – nasce James  Clerk  Maxwell.

1879 – anno fatidico nel quale muore Maxwell e nasce Albert Einstein, che visse fino al 1955.

1857-1894 sono i pochi anni della vita di  Hertz il quale, conobbe Maxwell e ricevette lodi da Einstein  per i sui studi sulle “onde elettromagnetiche”.

1950 – 54 mentre era ancora in vita Einstein, Cesare Colangeli rende nota la sua Teoria dello Spazio Neutrinico e pubblica i seguenti libri:

Cesare Colangeli                                                                                  Cesare Colangeli
MATERIA E RADIAZIONE                                                            NATERIA – RADIAZIONE
Ed. HOEPLI – Milano 1950                                                      GRAVITAZIONE ed. HOEPLI 1954

Non mi è stato ancora possibile appurare se Einstein abbia avuto occasione di conoscere nei suoi dettagli la Teoria di Cesare Colangeli.

            E’ certo però il fatto che in una sua pagina del 1937 fa cenno ad una intuizione  che ha molto in comune. Intuizione che presenta come probabile e confessa di non sentirsi di sviluppare.

A meno che si dubiti di quanto sopra ho citato e degli studiosi ricordati, a che potrebbe servire una bibliografia se poi nessuno si prenderà la briga di andare a leggere quei libri per scovare in essi quel capoverso che veramente vale?
Tengo a precisare che la citazione  degli unici 2 titoli che sopra riporto più i miei saggi, non mira certamente  ad un successo editoriale, in quanto i primi due di Cesare Colangeli – ed. HOEPLI 1950 – 1954, sono ormai irreperibili e del mio (del quale non mi piace il titolo, voluto dall’editore), anche se è per ora l’unico “saggio” dove si può trovare e capire la nuova idea nella sua interezza e relative applicazioni, è soprattutto per questo che ci tengo a precisare che l’unico scopo di esso è di arrivare ad ottenere che l’idea venga recepita, assimilata ed applicata, pur se accadrà che qualcuno, per motivi di prestigio o di interesse  di qualsivoglia genere, non appena ne avrà compresa l’importanza, se la farà propria.
Ne sarò anzi felice e, vorrei fossero in molti a farlo, poiché quello che vale è riversare nel patrimonio comune della Scienza qualcosa di veramente valido che la faccia passare dalla orizzontalità di circa un secolo alla verticalità nella sua ricerca.
Tutto al più sarò grato a chi vorrà riconoscermi il merito di aver scovato,  rielaborato e sintetizzato la nuova via (a mio parere quella giusta), alla quale si può applicare quanto sopra riportato di Wiener: “LA NUOVA SINTESI D’IDEE  CHE NON SARA’   CERTAMENTE CONCLUSIVA, MA CI FORNIRA’  UNA NUOVA BASE  SULLA QUALE LA FISICA POTRA’ OPERARE  PER DECENNI,  SE NON PER SECOLI”.

Don Luigi Borello

Torna a Indice                        La Cronovisione

"La Domenica del Corriere" del 2 maggio 1972 pubblicava un articolo dal titolo "La macchina del tempo", nel quale si asseriva che era stato inventato un congegno col quale era possibile vedere le immagini e sentire i suoni del passato non fissati con i consueti mezzi di comunicazione. per avvalorare tale tesi veniva pubblicata una immagine del volto di cristo che si asseriva essere stata captata dal congegno in parola, quale era in realtà al momento della morte di Gesù Cristo, circa duemila anni fa. Mentre l'autenticità, o meglio sarebbe dire l'età della sacra Sindone di Torino, non si è ancora potuta accertare, l'ingenua trovata del volto di Cristo presunta come captata dalla cosiddetta "macchina del tempo" è stato facile smentirla: si trattava semplicemente della riproduzione stampata con negativo rovesciato del volto di un Crocifisso conservato nel santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza in provincia di Perugia. Indipendentemente da tale trovata interessava conoscere cosa ci fosse di vero nei presunti studi sulla macchina del tempo e, siccome da alcuni decenni Don Luigi Borello si dedicava allo studio dello stesso argomento, si premurò di incontrare il sedicente "inventore", il benedettino padre Pellegrino Ernetti, docente di musica prepolifonica all'Accademia Santa Cecilia di Roma e, subito poté accertare che non c'era nulla ne di preciso ne di vero, ma soltanto vaghe supposizioni, le stesse che già erano apparse in Germania nel 1937, onestamente presentate allora come vaghe probabilità. Da quel momento l'argomento che dovrebbe essere di stretto dominio scientifico, dato che i fisici non lo presero in considerazione, se lo appropriarono le pubblicazioni di genere parapsicologico. Nel 1974 apparvero su diverse riviste anche di tipo parapsicologico degli articoli nei quali veniva precisato che di "paranormale" nello studio della "cronovisione" non c'entra proprio nulla, a meno che si volesse fare riferimento al fatto "psicometrico", quale però è caratterizzato da una casistica casuale e suppone stati di semitrance o, comunque, uso di particolari facoltà paranormali delle quali alcuni individui possono essere dotati. In un servizio su "gli Arcani" del giugno 1974 dal titolo LA MATERIA RACCONTA e riferendosi ai lavori di Don Borello si diceva: 35 anni di studio per captare suoni e immagini del passato - Lo spazio è un pieno continuo nel quale non è possibile che esista il vuoto - Ogni volta che i suoni o le immagini di un avvenimento colpiscono la materia, vengono in parte trasformati in energia statica che può, in determinate condizioni, essere di nuovo suscitata - Una nuova forma di energia, finora sconosciuta. Il principio è semplice. Non solo gli animali hanno una memoria. Traccia di un segnale luminoso o di un suono - secondo molti ricercatori - resterebbe impressa anche nella materia inanimata. Un sasso ricorda, pur non avendo organi per "comunicare".

Don Luigi Borello

Torna a Indice               Laboratori di sperimentazione

Ci sono laboratori di ricerca attualmente impegnati nella sperimentazione  mirata: “cioè si trova solo ciò che si cerca”
- Presso la facoltà di ingegneria di Tor Vergata a Roma
 - Presso  la Dicom  di Treviso
“Utilizzando una sonda otteniamo sempre e comunque delle risposte, ma non siamo ancora in grado di chiedere ad un oggetto che cosa “ha visto” bensi se ha visto – semtito, questo o quello, fornendo ad esso delle impressioni primitive a noi note  e cercando delle conferme. Il mio unico interesse è che la teoria venga conosciuta dal maggior numero di persone possibile, fra le quali ce ne potrebbero essere alcune,  non solo interessate ad essa per curiosità, ma capaci anche di dare qualche apporto allo sviluppo teorico e tecnico del progetto.
Tra i manoscritti di Don Borello:
A Volterri:
Per il Professore
VOLTERRI 
1 – approfondire procedere pag.
2 – tende…..non  dovuto al fatto che non possono esistere  spazi vuoti con scorrimento e conseguente  inodiazione ed immedesimarsi in:
onda  e. m. e   suo.
3 – concetto di magnetrino
-          La traccia mnestica o engramma (qualcosa di stabile di cosa Lespèy e Stevenr R ) data dalla formazione di magnetrini sia nella memoria animale  che nella pietra è uno “stato”
-          Altro  arrivo modifica e crea un nuovo “stato”
-          - L’eccitazione o un nuovo arrivo uguale o simile  produce polarizzazione modificante e il susseguente ritorno a ricomporre il magnetrino = scorrimento  radiazione.
-          - Il richiamo è necesario per indirizzare all’sppsrecchiatura previa traduzione da onda e.m. / a corrente amplificabile
-          Michelson  pag. 183  L.Borello
Qui è un po’ come quando abbiamo scoperto che un’onda o un filo portante possano essere spezzettati in tanti “treni” (don Enzo)
La psicometria mi aiuta sempre di più a trovare il “livello” sufficiente:
Il segnale emergente  da un testimonio solo con la vicinanza ad una terminazione tattile(dita o fronte) arriva alla parte specifica  del cervello (diversa da quella tattile) come quando gli arriva , attraverso la terminazione propria, tale e quale come e quando ha suscitarla è stato uno stimolo analogico.
(bruciare collabora energia del cervello) 
A Volterri
Il procedimento di eccitazione  e di rilevamento descritto nel libroè molto generico e carente per quanto riguarda il funzionamento della sonda.
Esclusa la sonda il procedimento da me seguito è quello descritto alle pagine 87 e seguenti.
Per la sonda l’esempio è stato tratto dal funzionamento del sistema nervoso nel riconoscimento di una traccia esistente nel cervello che invece di espandersi alla “coscienza” nel  nostro caso si estende all’apparecchiatura  esperienza  sparpagliata e mirata (che ci ha dato certezze, un legame temporale) che possono essere riassunte tenendo prente  NO* per costruire una sonda compatta e pratica:
1 – che nella materia inerte esistono realmente tracce delle iporessioni luminose sonore e anche altre equivalenti  agli engaomi, con la stessa base fisica (treni polarizzati)
2 – queste tracce hanno un legame temporale  come nel cervello e da noi ipotizzate  nella forma di catene magnetiche
3 –che sono rilevabili come 2
1 – concetto di onda  e.m. vedi pag.
2 – concetto di magnetrino pag.
3 – concetto di eccittazine che porta ad una modificazione della catena magnetica
4 – e 4bis  tendenza a ristabili = gli enigrammi haanno stabilità meglio ancora via libera
5 – il ripetere non cancella, anzi riforma , per la creazione di nuove catene uguali o simili
6 – la necessità oltre che della eccitazione (nel nostro caso mirato) di un richiamo (mirato) il resto viene da sé
7 – ennon ultimo che il ritorno negli intervalli di eccitazione =
(produce
a – scansione di ritorno
b – radiazione)

Conduttore di ritorno 

Qui è tutta la delicatezza del problema, perché
1 – deve essere magnificato da un fascio di radiaioni allo scorrimento di riassesti
2 – tradotto in  corrente adatta  all’entrata  dell’oscilloscopio o sistema di rilevamento
3 -  e quindi tenere conto che non è un flusso di elettroni o di cariche elettriche convenzionali, ma corrente neutrinica
confronto sul testo progresso dell’ordine  e. m.
Deve quindi essere un conduttore tipo neurologico come guida d’onda
Nelle registrazione mnemonica  animale – o vegetale (seme) o nella materia è l’onda e. m. (o onda di pressione che si trasforma in magnetismo statico nel ritorno è il contrario:
permane il magnetismo che nel suo ristabilirsi emette una  striscia mobile come onda e: m:
La lenta velocità rispetto a quella della luce è dovuta a due fattori: mezzo materiale e bisogno di alimentazione.
La certeza l0ho avuta con singoli impulsi per ora praticamente solo simboli impulsi.
La sonda usata è molto rudimentale  occorre costruirne una più pratica .
L’eccitazione analogica (suono o luce) può essere fatta anche separatamente dalla parte di essa rivelatrice          compressione dei metalli perciò  sia fatta con treni di azione spezzettati da prima anche  lenti per poi  raggiumgere alte frequenze di interruzioni.
Impulsi che producono uno scorrimento.
Lo scorrimento di ritorno = emissione
Verrà paragonato sullo schermo con quello di eccitazione.
Conduttore di ritorno
il  segreto della fibra conduttrice per rilevare è lo stesso = il nuovo concetto di SPAZIO
Quindi il lavoro di costruire una fibra guida d’onda  di onde e. m. provare con la luce in questa guida.
Fibre ottiche esiste già  consultare fibre conduttricie.

Sensore di presenza  SLB

L è il testimonio di indagare

B è il testimonio sotto controllo e sotto manipolazione

Lo L B e la linea di  unione neutrinica

A = diramazione afferenti di comando linea

E = diramazione di raccolta emanazioni

La distanza che unisce L con B è variamente polarizzata, comunque è fatta di neutrini.

Potrebbe essere sostituita con una linea i cui capi siano eteronimi, forse anche una linea magnetica

Minima deve essere la corrente di eccitazione  - linea flebile.

All’oscilloscopio                        mentre funziona l’eccitazione  non avviene prelievo.

Il prelievo viene fatto nel tempo di  rilassamento e di ritorno

 Oltre  lo MNR,  lo SLB – anche questa basata su l’eccitazione e il prelievo  del rilassamento ma non di una risonanza nucleare, ma di catene magnetiche
lo stesso va controllo dell’intermittenza             
Alla Dicom

-         Invio di documenti relativi alla  descrizione dettagliata delle mie esperienze fatte finora

-         Descrizione dettagliata delle esperienze fatte  dell’ing. Oscar Polini sulla utilizzazione dell’energia magnetica

-         Nuove acquisizioni tecniche  sulla teoria  dello spazio neutrinico.

Don Luigi Borello

Torna a Indice     Lettera di don Luigi Borello a padre Ernetti

Da i manoscritti di Don Luigi Borello
A cura  di Borello Giovanni
 

Varazze, 02 – 01- 1991 

Rev. mo  Padre Pellegrino Ernetti,
Le mie condizioni di salute, purtroppo non mi hanno ancora permesso di dilungarmi un po’ di più sulla questione.
Per ora le invio una fotocopia della Sua  del 21 nov. 89, con qualche commento a caldo.
Come dicevo nelle note a fianco di esse, ammetto che ho voluto essere  un po’ provocatorio con le frasi che Ella cita allo scopo di convincerLa  a dire qualcosa di più preciso:
Quando mi dice (almeno 4 volte)  che sono “sacrosante verità”, personalmente posso anche esserne convinto, dato che me le dice un Sacerdote. Ma come si può fare a convincere chi non ci crede?
Una cosa che voglio precisare è che quanto dice l’autrice della prefazione  a pag. 5 e che Lei cita, le è stato da me suggerito di inserirlo e quindi me ne assumo io qualsiasi responsabilità.
Del resto sono cose dette da altri  e stampate su vari quotidiani, settimanali e mensili e da noi riprese e riportate.
Aggiungerei ancora che piuttosto  sarei io dovermi ritenere offeso (sia pure non a mezzo stampa ma da alcune frasi della Sua): sarei un “caluniatore” e un “falso”.
Che poi abbia voluto far passare Lei come ……. non credo di averlo mai pensato; è Lei che lo dice. Tutto al più,  potrei dire “reticente” come dicono in tanti, ma a questo riguardo ne dà le giuste ragioni che sono di proibizioni, di etica ecc.
Voglio anche precisare che la parola “sedicente” non è offensiva e che Lei ben sa significa “uno che si dice”. Ed anche qui c’è sempre il motivo di essere reticenti.
Ripeto ancora, pertanto, che le frasi o termini da me usati, sui quali Ella si ritiene offeso, vedi “ingenua trovata”,  “sedicente inventore”, “idea peregrina mai realizzata” innanzitutto non sono ne miei ne di Teresa Fessia ma scritti da parecchi altri e da me ripresi e riportati, diciamo pure a scopo di provocazione,  come già ho detto per convincerLa a dire qualcosa di più.
Le dirò di più: in una prima stesura c’era un capoverso che poi ho abolito, ove si parlava del termine “cronovisione e del tempo  nel quale l’ho coniato: “fino a quel momento, in parapsicologia, si parlava di metagnomia, criptesia, psicometria,  ecc. anche perché non era ancora stato realizzato alcun apparecchio  rivelatore  di tali fenomeni.
Tutto al più si parlò di “macchine” termine che non mi è mai piaciuto. La parola “cronovisione”, da me coniata invece, probabilmente è piaciuta a molti, poiché mi sono giunte richieste di informazioni da tutte le parti del mondo, risulta in un Diploma internazionale del 03-09-1972 – nel Diploma dell’Accademia Tiberina di Roma del 30 – 01 – 1975 e nel volume WHO’S  WHO  IN   EUROPE – edizione 1980 a pag. 269  al nome Borello Luigi ove è riportata la mia biografia.
(Il mio manoscritto, mai pubblicato, continuava):
Il termine “cronovisione  deve essere piaciuto anche a Padre Enetti, il quale dei suoi studi ci ha sempre detto molto poco, in un libro  assieme alla signora Gabriella Alvisi  lo usa per la prima volta.
Mi direte poi se mi sbaglio: quando l’Ernetti l’Alvisi e molti altri avranno letto questo mio lavoro (se lo leggeranno), faranno proprii i principi generali esposti, magari senza citarne la fonte.

“Se tuttavia saranno stati utili  a qualcuno e soprattutto alla  scienza in generale, ne sarò, non soltanto felice, ma pago”. 

Questo  annotavo in un manoscritto di parecchi anni fa, quando preparavo il  “Saggio” e che poi ho voluto omettere per non fare questioni: fosse vero che molti altri si prendessero a cuore la cosa.
Un mio amico avvocato e giornalista al quale parlavo di lei chiedendogli cosa ne pensasse di questa "“macchina del tempo” quando ne uscì la notizia nel 1972 e gli dicevo anche  delle Sue qualità  di scienziato, allievo di Padre Gemelli,  esperto non solo di musica prepolifonica ma anche esperto nella tecnica oscilloscopica (Padre Gemelli, che ebbi modo di conoscere, era uno dei pochi al mondo che sapesse leggere direttamente gli oscillogrammi direttamente dallo schermo), questo mio amico, (chiusa la parentesi)  mi diceva che la Sua idea senz’altro era buona  ma era convinto che si trattasse semplicemente di un “sassolino” da Lei gettato, perché altri lo raccogliessero e lo sviluppassero.
Prima che Ella mi giurasse che si tratta di “sacrosante verità ero anch’io dello stesso parere, rafforzato anche dell’incontro che con Lei ebbi  a Roma all’Accademia S. Cecilia. Mi parlò di apparecchiature (macchine)  depositate in una sala del Viminale, di una equipe di collaboratori, della serie di antenne in America e che si attendeva che gli americani facessero qualcosa:  questo è quanto ho potuto sapere  da Lei direttamente.

Vede che l’idea di onde di riverbero non sono da me proposte,  anzi scartate, ma da Lei prospettate.

Mi dica poi, con Suo comodo, se l’idea del “sassolino” lanciato per stimolare ricerche  fosse  poi tanto fuori posto.
Con tutto questo non creda poi che io  ci tenga  tanto alla priorità dell’idea, sia di rivedere immagini o risentire suoni del passato non registrati con i mezzi tradizionale e nemmeno sul termine “cronovisione” anche se su questo posso produrre articoli stampati  con tanto di data tipografica. Lasciamo perdere.

La cosa  più importante  alla quale invece ci tengo è la Teoria neutrinica  di Cesare Colangeli, contemporanea ad un’idea di  Einstein la quale precisando la vera  costituzione dello  Spazio nel quale viviamo, risolve l’aspetto duale della luce e pone le basi del “magnetrino”,  un corollario questo,  dal quale è stato possibile dedurre la  registrazione, la conservazione e il modo di richiamare le  impressioni della luce i dei suoni che hanno colpito la materia =  in altre parole la scoperta della “base fisica della memoria”.

Nel mio “Saggio” anche se troverà una descrizione abbastanza dettagliata delle apparecchiature usate,  troverà anche il brano a pag. 84 che dice: “per ora siamo  arrivati soltanto a rilevare tracce  dei suoni e delle immagini  del passato registrate nella materia e quindi, attualmente, un “cronovisore”,  ossia un apparecchio tipo televisore, che sia alla portata di tutti, non esiste ancora”.
Come vede le mie reticenze  riguardano soltanto i limiti che abbiamo raggiunto nelle sperimentazioni. Tutto il resto lo può trovare descritto del libro.
Esiste solo una raccomandazione, messa in rilievo due volte che: 

Chiunque realizzi rilevamenti che abbiano attinenza o traggano spunto da quanto viene descritto in questo saggio….citino che la deduzione è stata possibile mediante l’applicazione dei principi  della “Teoria Neutrinica” e degli sviluppi ad essa apportati  al concetto di “Magnetrino.

(vedi pag. 14  e pag. 173)

Su questo  ci sono tutte le rivendicazioni di priorità protette dai diritti di autore e già depositate da molti anni  presso Notaio prima che il libro venisse stampato. Ovviamente chiunque può servirsene con permesso scritto dell’autore e citandone la fonte.

Voglio, infine, ancora richiamare l’attenzione sulla pag. 15 (ultima della presentazione) poiché siamo veramente  convinti che nessuno finora  sia giunto ai nostri risultati e se lo fosse, lo  è o lo sarà soltanto se  sono stati presi o verranno presi in considerazione i principi della TEORIA NEUTRINICA

Con Questo il nostro dovere verso il Sapere l’abbiamo fatto. Speriamo che  altri lo continuino.
Ogni collaborazione sarà un reciproco  piacere.
Senza volerlo mi sono dilungato un po’ troppo ed aggiungerei soltanto  più che come vede io non ho tenuto conto di alcuna  “proibizione” civile o religiosa. Di fronte alla caduta dei muri più massicci, non possono rimanere in piedi muri che ostacolino il progresso del Sapere.
Attendo un Suo riscontro, anche breve.
Auguro un buon 1991 e ricordiamoci presso il Signore.

Don Luigi Borello

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Questa presentazione contiene soltanto gli estremi essenziali e la descrizione dell'argomento rimane sulle generali, si fa presente che quanto è necessario al completo approfondimento è contenuto nei saggi di Luigi Borello.
Per maggiori chiarimenti rivolgersi a info@donluigiborello.it